Buona la prima!
Buona la prima, dopo l’anteprima di settimana scorsa. Se lo scorso fine settimana “L’Oasi di Casa Marisa”, il docu-film realizzato dai volontari di Tribù del Mondo che sono andati lo scorso aprile a Kinshasa, aveva suscitato entusiamo e commozione nelle dieci famiglie adottive presenti al ritiro insieme a suor Benedetta, per la prima volta il film è stato presentato ad un pubblico esterno a chi gravita attorno a Casa Marisa.
L’occasione ci è stata offerta sabato 22 giugno dalla comunità delle famiglie di Soprazzocco, che si sono prodigate nel raccogliere materiale da spedire durante il nostro viaggio. Anello di congiunzione fra noi e loro una splendida famiglia, quella composta da Alba, Alessandro e la piccola Angele.
Nell’ambito di una cena etnica, organizzata per sostenere un istituto per minori in Marocco, è stato possibile proiettare il nostro documentario. E a dire “buona la prima” è stato l’applauso tributato al termine della proiezione del nostro film.
Che dire? Possiamo solo ringraziare per l’ospitalità, la squisitezza del cibo, la compagnia e l’accoglienza che ci è stata riservata. Ci sono tanti modi per imparare a convivere e, quello di mettere le gambe sotto alla tavola, è un metodo che funziona, supera le diffidenza, aiuta a conoscersi meglio. Non è solo mangiare, è condividere, è scoprire le tradizioni che vengono da fuori; è un modo di abbracciarsi e stare insieme.
Partecipazione e consapevolezza
Dopo aver gustato un ottimo cous cous, accompagnato da altre specialità nord-africane, Alba ha introdotto la visione del film. Attenzione, partecipazione e anche commozione, sono i sentimenti emersi al termine della proiezione. E, a seguire, anche la testimonianza di Jean Baptiste, mediatore culturale senegalese che ha raccontato la sua esperienza di vita e quella delle persone che arrivano dall’Africa.
C’è un grande sforzo che è necessario fare: cambiare la cultura dell’immigrazione che sta passando oggi nel nostro Paese. Perchè nessuno si muove se non è spinto da una necessità. E se le necessità possono essere soddisfatte nel paese d’origine, è probabile che gli spostamenti migratori di massa possano essere evitati.