Pace, solamente, semplicemente e ostinatamente… PACE!!!
Chiede questo il popolo congolese… vivere LIBERAMENTE e in PACE!!!
Purtroppo, abbiamo già avuto modo di raccontarvi in quali condizioni stia vivendo, da troppi anni, la popolazione congolese, frustrata dallo sfruttamento delle multinazionali straniere, che commerciano le immense ricchezze nascoste sotto alla terra nella quale vivono.
Testimonianza e appello per la pace
Fra le testimonianze che abbiamo raccolto nel tempo ci sono quelle di noi genitori, che il Congo lo abbiamo vissuto se pur per un brevissimo periodo, quelle di suor Benedetta, ma anche di altri congolesi. Congolesi emigrati perchè la situazione nel loro paese natale è invivibile. Vi proponiamo la recente testimonianza di John Mpaliza, attivista congolese e marciaotore per la pace.
Marcia per la pace
Purtroppo, recentemente, la voglia di pace dei congolesi, manifestata in pacifiche marce in varie città della Repubblica Democratica del Congo. Diciamo purtroppo, perchè tutte queste manifestazioni che hanno visto scendere in strada laici e religiosi, sono state represse nel sangue e nella violenza. Una situazione che però non trova grande attenzione negli organi di informazione.
In questo paese è proibito anche chiedere pace e libertà!
Marcia in Italia
Ma se in Congo non si può manifestare, se in Congo non si può marciare per chiedere la libertà… in Italia è possibile! A scendere in strada saranno i congolesi emigrati dalla RDC. Associazioni laiche, unite alla comunità religiosa si troveranno a Roma domenica 11 febbraio per chiedere che vengano rispettati gli accordi di San Silvestro e che venga avviato il cammino verso la democrazia in questo sventurato paese.
Ci auguriamo che il desiderio del popolo congole possa esser esaudito, invitando chi abita dalle parti di Roma e nel centro italia a partecipare a questa importante iniziativa. Riteniamo importante far sentire tutto il nostro sostegno e la nostra vicinanza al popolo congolese e ad un paese che, non lo dimenticheremo mai, ha dato i natali ai nostri figli.