E’ stata certamente una Pasqua intensa, quella vissuta oggi a Casa Marisa, a Kinshasa. In un clima politico esplosivo, che potrebbe avere conseguenze deleterie per tutta la popolazione del paese nel cuore dell’Africa, è sicuramente difficile pensare ad una Pasqua di Resurrezione. Ma chi non ha obiettivi politici, mire di comando e di potere, ma ha solamente come obiettivo il BENESSERE dei bambini, non si ferma davanti a nulla. Quel poco che può esser fatto, per dare un minimo di magia alla giornata, diventa un obbligo.
Pasqua a Casa Marisa
Nulla di trascendentale, intendiamoci. Ma nella massima serenità e semplicità possibile, ecco che anche a Casa Marisa è stata occasione di fare festa, celebrando la Pasqua prima partecipando alla messa e poi potendo godere di un pranzo un po’ diverso dal solito. Basta poco a questi bimbi per far festa. Qualche dolce come i mandasi, delle specie di frittelle, tipiche della regione. Dolci accompagnati da biscotti, arrivati dall’ultimo viaggio dei volontari italiani e il gioco è fatto. Tutti seduti a gustare l’eccezionalità di questa semplice Pasqua.
Basta poco quindi per i bambini di Casa Marisa per esser felici e vivere come qualcosa di eccezionale quello che per noi sembra scontato.
I battesimi
Ma oggi è stata anche l’occasione per alcuni ospiti più grandi dell’istituto Casa Marisa, di compiere un passo importante nel loro cammino di fede. Oggi hanno infatti ricevuto il sacramento del battesimo.
Solitamente suor Benedetta aspettava a battezzare i suoi bambini perchè potessero ricevere questo sacramento in Italia, alla presenza dei loro genitori italiani. Una festa che coinvolgeva solitamente tante famiglie adottive che si ritrovavano nella vecchia parrocchia di Follonica per celebrare insieme questo rito.
Purtroppo si tratta oggi di lontani ricordi, la realtà è un’altra. Le adozioni sono purtroppo sospese e per questi ragazzi ormai in età adolescenziale, la prospettiva è quella di proseguire la loro vita in Congo. Da qui la decisione di battezzarli, mentre resta l’impegno da parte delle suore di continuare la loro educazione. Sperando che una volta usciti da Casa Marisa possano trovare mezzi, energie e forze per costruire la loro vita.
Da tutte le nostre piccole tribù, non possiamo far altro che augurare a questi ragazzi che la Pasqua possa esser davvero occasione di resurrezione per il loro Paese natale in primis e che possa dare anche a loro la possibiltà di vivere Pasqua di gioia, non solamente un giorno all’anno.